Ok, avete vinto la gara, ma avete mai pensato a quali possano essere i peperoncini più piccanti al mondo, oltre a quelli della vostra nonnina?
Cominciamo col dire che in cucina o al ristorante non utilizzano tali varietà ( o almeno credo ) anche perché, se così fosse, ci sarebbe un alto tasso di mortalità.
Vorrei proprio vedere chi riesce a mangiare queste bombe piccanti senza soffocare all’istante 😛 , ovviamente il peperoncino piccante a rondelle e anche dei nostri prodotti tipici pugliesi, non è a questi livelli, non ha un grado di piccantezza elevato e pertanto è notevolmente più gustoso e adatto al palato.
Partiamo dal principio.
La piccantezza di un peperoncino si misura tramite la Scala di Scoville (o più brevemente Scala Scoville).
La Scala Scoville, ideata da Wilbur Scoville più di 100 anni fa ed esattamente nel 1912, è l’unità di misura (in SHU (Scoville Heat Units)) della piccantezza di un peperoncino.
I peperoncini sono frutti della famiglia Capsicum, e contengono alcune sostanze chiamate capsaicinoidi, tra cui la Capsaicina, un composto che stimola le terminazioni nervose poste sotto la lingua e, trasmettendo al cervello, provocano quel senso di caldo o di “bruciore”.
Il test di Scoville consisteva originariamente nella prova organolettica, ovvero si preparava una soluzione dall’estratto del peperoncino, diluita in acqua e zucchero, fino al punto in cui il “bruciore” non fosse più percettibile.
In parole povere si basava sulla sensibilità individuale delle persone che erano sottoposte test.
Oggi, invece, ci sono metodi molto più sofisticati, tra cui il test HPLC (High performance liquid chromatography, conosciuto come “Metodo Gillette”) che misura direttamente la quantità di capsaicinoidi, anziché affidarsi alla sensibilità dell’uomo
Il più alto grado della scala è pari a 16.000.000 SHU equivalente alla capsaicina pura.
La Scala Scoville, indica proprio la quantità di capsaicina equivalente contenuta nel peperoncino.
Ora che sappiamo come viene misurato il grado di piccantezza di un peperoncino, prepariamoci a scovare la classifica peperoncini piccanti
Inoltre un’infografica dei peperoncini più piccanti al mondo fondo pagina ci aiuterà a realizzare meglio l’idea sui peperoncini piccanti
In ordine decrescente, vi segnaliamo i peperoncini più piccanti al mondo partendo proprio dal nostro prodotto italiano per eccellenza.
Cominciamo dicendo che dire peperoncino calabrese è molto riduttivo. Il peperoncino non comprende una unica varietà, ma ne esistono una miriade, dal calabrese tondo al ciliegino, al corno di Calabria, definito anche come peperoncino di Soverato, fino al diavolicchio, conosciuto come calabrese a mazzetti.
Il peperoncino Calabrese presenta una piccantezza media intorno che si aggira attorno ai 30.000 SHU ed è lungo 2-3cm, la sua completa maturazione si ha col raggiungimento del tipico colore rosso. Consumato crudo e anche secco, viene inoltre impiegato nella lavorazione di creme piccanti tipiche della calabria quali, la ‘nduja, la salsiccia calabrese, la soppressata calabrese e la spianata calabra.
Molti di voi avranno avuto modo di assaggiarlo, quindi partendo da questa specialità calabra possiamo avere un minimo di paragone con i successivi peperoncini.
Il suo nome deriva dalla città di Cayenne, capitale dipartimentale della Guyana francese nell’America centrale.
Questa variante di peperoncino viene usata principalmente in forma essiccata e macinata oppure tostata in forno appena raccolta ancora fresca e macinata, da qui la si può riconoscere come pepe di Cayenna o Cayenne. Il peperoncino di Cayenna, viene coltivato in molte parti del mondo, Italia compresa , e non è difficile reperirlo, data la sua popolarità.
É di un rosso brillante e la lunghezza varia dai 2 ai 5 centimetri di lunghezza; impiegato maggiormente in cucina sotto forma di pepe, è ricco di potassio, calcio, beta carotene, vitamine A, C ed E e capsaicina.
Il peperoncino Rocoto è uno dei peperoncini piccanti più incredibili. Coltivato in Perù e Bolivia da migliaia di anni e presenta la classica colorazione rosso, mentre la varietà gialla è tipi nei Caraibi e in Messico.
Dalla foto qui sopra riportata, presenta pareti spesse come se fosse un peperone, mentre i semi, al contrario di altri tipi di peperoncini, sono neri o scuri.
Il peperoncino Rocoto è una pianta perenne, capace di dare i suoi frutti in media 3 volte l’anno, qui il grado di piccantezza comincia a farsi sentire, siamo nella media di 75.000 SHU.
Scotch Bonnet nome datogli alla sua somiglianza con il tipico cappello scozzese il Tam o’ Shanter, noto anche come Boabs Bonnet è una varietà di peperoncino coltivato prevalentemente nelle isole caraibiche, ma è presente anche in Guyana, dove viene soprannominato Palla di Fuoco e di solito si trova anche di colore arancio e giallo.
La maggior parte dei peperoncini Scotch Bonnets hanno una potenza che varia dai 100.000 ai 350.000 unità di Scoville, ma ci sono anche varietà dolci di Scotch Bonnets cresciute su alcune delle isole dei Caraibi, chiamati Cachucha.
Forse il più conosciuto tra i peperoncini piccanti, forte anche della pubblicità nei vari ristoranti messicani, è l’Habanero.
L’Habanero fa parte della cultivar di peperoncino del Capsicum chinense, una delle 5 specie principali del genere Capsicum più piccanti al mondo. Cultivar tipica della penisola dello Yucatan in Messico, il nome Habanero deriva da l’Havana, la capitale di Cuba da cui si ritiene provenga, non a caso nell’isola ci sono delle varietà di tipo arancioni, ma la coltivazione più interessante per questa specialità di peperoncino è in Messico.
Come si può vedere in foto l’Habanero ha una lunghezza variabile tra i 2 e gli 8 cm, la sua forma assomiglia molto ad una lanterna e il suo grado di piccantezza per l’Habanero rosso varia mediamente attorno ai 350.000 SHU. Potete acquistare presso il nostro store online il patè di habanero nella varietà rossa o gialla.
L’Habanero Red Savina fa parte della famiglia dei Capsicum chinense, nonché fratello “più cattivo” dell’Habanero citato sopra, non caso campione di piccantezza da Guinness dei primati come il peperoncino più piccante al mondo dal ’94 fino al 2007 per poi essere spodestato dal Naga Jolokia, prossimo peperoncino nella nostra Top Ten.
Occupa la 5° posizione l’Habanero Red Savina, classificandosi con un suo picco di 855.000 SHU. Questa varietà è stata scoperta quasi per caso, l’Habanero red Savina, venne scoperto in una piantagione di Habanero di colore arancione, isolato e poi ri-piantato.
Mediamente la piccantezza del Red Savina, “lungo come suo fratello” varia dalle 350.000 alle 850.000 SHU.
Il peperoncino Bhut Jolokia noto anche come Santo Pepper, si ritiene che sia originario dell’India. Il nome Bhut, data dal popolo Bhutias, significa “fantasma”.
Nel 2000, gli scienziati della Difesa Research Laboratory di India (DRL) hanno quotato il Bhut Jolokia a 855.000 unità sulla scala Scoville e nel 2004 una società indiana di esportazione ha confrontato con la Frontal Agritech un punteggio di 1.041.427 unità di Scoville rendendolo in realtà due volte più piccante dell’Habanero Red Savina.
Come si vede in foto il Bhut Jolokia presenta una forma allungata di 4 – 7 cm ed una buccia raggrinzita.
Ok, ora saliamo sul podio…
Il Naga Morich, anche conosciuto come “Il serpente”, viene dal sud del Bangladesh in India.
Dalla foto si nota la struttura “brufolosa” come il Bhut Jolokia, ma il Naga Morich è più piccolo e caratterizzato da nervature sulla buccia, e può raggiungere la dimensione di 6,5 di lunghezza,. il suo colore va dal dal verde chiaro al rosso in piena maturazione.
Il sapore è meno terroso di un Bhut Jolokia ma la piccantezza è molto più alta, abbiamo superato quota 1.000.000 SHU.
Ora le cose si fanno serie, non che prima avessimo scherzato. Sei pronto a conoscere il vice campione del mondo di piccantezza tra i peperoncini piccanti?
Fu il 2012, quando il libro dei Guinness dei primati ha dichiarato ufficialmente “Trinidad Moruga Scorpion” il peperoncino più piccante al mondo.
L’estrema piccantezza dello Lo Scorpione di Trinidad è stata calcolata in 2.000.000 unità Scoville, quasi la metà del peperoncino spray che hanno in dotazione le forze militari e la polizia.
Originario del “Trinidad e Tobago” stato insulare dell’America centrale caraibica, appena raccolto ha le dimensioni di una pallina da golf, (a me da la sensazione che somigli a Toad il fungo amico di Super Mario Bros NdR). La sua pelle, come i due peperoncini precedenti è rugosa, e sopratutto Rossa fuoco.
Qualcuno che è ha avuto l’ardire di assaggiarlo ha affermato di aver percepito un gusto gradevole salvo poi l’effetto ritardato e devastante del suo fuoco. Non siamo sicuri ce l’abbia fatta 😛
Curiosità: Il Trinidad Moruga Scorpion è così potente e incazzoso, che la sua polvere è riuscita anche ad attraversare i guanti di lattice dei ricercatori provocando spiacevoli irritazioni.
Ok se siete arrivati fin qui è perché siete curiosi di scoprire il più altro grado di piccantezza che un peperoncino possa raggiungere,
IL Carolina Reaper è un peperoncino ibrido della specie Chinense Capsicum, ( famiglia di peperoncini più piccanti che esista ) originariamente con nome in codice “HP22B”, coltivato da Ed Currie, che gestisce la PuckerButt Pepper un azienda di peperoncini nella Carolina del Sud.
Con una media di 1.569.300 SHU sulla scala Scoville e livelli di picco di oltre 2.200.000 SHU il Carolina Reaper è il peperoncino più piccante al mondo premiato nel Guinness World Records del 2013.
Abbiamo voluto creare per semplicità e chiarezza un infografica per quanto riguarda la classifica dei 10 peperoncini più piccanti al mondo, partendo come riferimento dal Peperoncino Calabrese, fino ad arrivare al top, Il Carolina reaper, tenendo presente che i dati riportati sono picchi di valori certificati e non medi, i vari peperoncini variano la loro piccantezza a seconda del luogo di coltivazione.
Infografica de i 10 peperoncini più piccanti del mondo